Cosmologia scandinava
La Cosmologia scandinava è forse una delle più antiche sviluppatasi durante il periodo vichingo, tra il 750 e il 1070 d.C. Come gran parte della tradizione nordica anche i racconti sulla formazione del mondo erano orali. Questa mitologia ci è giunta grazie alla letteratura islandese, una delle ultime regioni ad essere cristianizzata, la conversione avvenne circa nel 1000.
Nel XII secolo Snorri Sturlon compilò quella che oggi chiamo l’Edda prosaica, un vero e proprio manuale per i poeti dove venivano spiegati detti sulla mitologia antica, modi di dire ecc… Nella prima parte di quest’opera si trova appunto la Cosmogonia, e nel mare di divinità solo 4 risaltano per importanza:
Odino, dio della guerra, della magia, e dei morti
Thor, il dio del cielo
Freyr e Freyia i gemelli simbolo della fertilità e fecondità.
La visione pre cristiana del mondo era un grande albero al centro di un disco circondato dall’oceano, i poeti islandesi lo descrivono come un frassino, altri come un tasso per le sue foglie sempreverdi. Il nome più usato per l’abero è Yggdrasil.( Le leggende narrano che Odino ottenne la saggezza bevendo dalla fonte che sgorgava si piedi dell’albero sacro, Mimir, in cambio di un suo occhio).
Sotto le tre radici dell’albero si trova il serpente Nidhogg. Le tre radici dell’albero si estendono nei tre regni, Midgard, la roccaforte intermedia, il regno umano; Jutunheim, il regno dei giganti ed Hel la terra dei morti; nei poemi non è però chiarito se i tre regni si trovino sistemati in orizzontale o verticalmente sull’albero, su tutte regna la terra degli dei, Asgard.
Tutto iniziò con un grande abisso, il ginnungagay, nel quale nulla si poteva scorgere, forse per effetto di una magia, poiché dentro era custodita la vita a livello potenziale. Ymir, il gigante primordiale ebbe origine dal caldo e dal freddo, dalle sue ascelle nacquero un uomo e una donna e dai suoi piedi un altro gigante. Ymir si nutri dal latte di una capra che lo aiutò a leccare masse di ghiaccio salato dai quale nacquero Bor e i suoi figli, che, una volta liberati, uccisero il primordiale e il suo corpo divenne terra, il suo sangue mare e la sua testa divenne la volta celeste. Sull’isola di Cumbeland in una pietra tombale, il cranio è raffigurato come sorretto da 4 nani che si trovano ai punti cardinali della terra. I nani abitavano all’interno del grande albero e crearono i tesori degli dei:
Draupnir, l’anello d’oro di Odino che ogni 9 giorni produceva altri 9 anelli d’oro
Gungnir, la lancia
Myollnir, il martello di Thor
Gullinborst, il vello d’oro di Freyr
Skidbladnir la barca di Freyia.
La fine del mondo iniziò con la morte del figlio di Odino caduto in un tranello di Loki. Da quel momento iniziarono 3 anni di inverno. Odino grazie alla preveggenza aveva visto quel che sarebbe accaduto e impiegò il tempo a radunare un grosso esercito. Poi un esercito di mostri attaccò Asgard, e Odino liberò i suoi guerrieri, pronti a battersi nell’ultima battaglia. I nemici erano dei giganti che avevano attraversato il mare su barche fatte delle unghie dei nemici morti e loki guidava quella flotta. Il sole e la luna eran stati inghiottiti dai lupi predatori mentre il serpente del mondo emergeva dai suoi abissi, il lupo Fenrir avanzava a fauci scoperte. Il lupo divorò Odino che fu vendicato dal figlio Vidar, che uccise il lupo. Thor avanzò contro il serpente e lo uccise ma lui stesso perì nello scontro poiché infettato dal veleno della creatura. Tyr una sorta di duplicato di Odino uccise Garm il cane che vigilava sul mondo sotterraneo, ma rimase ucciso pure lui stesso. Heimdall e LOki si uccisero a vicenda. Finalmente il gigante di fuoco Surt scaglio tizzoni ardenti sul mondo e tutto scomparve fra acqua e fuoco. Ma l’albero era sopravvissuto custodendo in se un uomo e una donna e così, che uscirono per dare inizio ad un nuovo ciclo di vita….
(Cosmologie scandinave, H. R. Ellis Davidson, in Antiche cosmologie di Carmen Blacker & MIchael Loew, Ubaldini editore, Roma.)